PRESENTAZIONE
Chissà che bilancio farebbe il Dott. Barnum ad oltre 150 anni dalla condivisione della sua invenzione con il mondo odontoiatrico; non potrebbe che essere orgoglioso considerando che dopo tutto questo tempo la diga è ancora utilizzata e non superata da altri strumenti o tecniche per isolare il campo, ma sarebbe probabilmente anche un po’ triste considerando l’ostracismo che questa tecnica ha incontrato alla sua diffusione in questi anni.
Lo scenario finalmente sta cambiando e oggi si stanno raccogliendo i frutti del grande sforzo fatto dalla comunità Accademica e da un gruppo di persone illuminate che, apprezzando quotidianamente i benefici dell’invenzione di Barnum, hanno divulgato i vantaggi che la diga può dare nei casi semplici e soprattutto nei casi di difficoltoso approccio: cari soci, quante volte al termine di un trattamento endodontico complesso, abbiamo pensato che senza la diga sarebbe stato quasi impossibile?
Questo vecchio strumento, si sta anche rilevando uno dei più efficaci anche in ottica di prevenzione di trasmissione della pandemia che sta cambiando le nostre vite: la diga è in grado di ridurre del 70% la presenza di microrganismi negli aereosol secondari, confermando la sua valenza come strumento per il controllo delle infezioni: quale altro strumento è in grado di proteggere sia gli operatori sia i pazienti in modo cosi efficiente ed economico?
Come endodontista devo anche aggiungere che la nostra specialità sicuramente trae i maggiori benefici dall’utilizzo della diga ma è anche vero che tutti gli endodontisti insieme abbiano sempre combattuto e si siano adoperati per il giusto apprezzamento dei benefici evidenti derivanti dall’invenzione di Barnum.
Con soddisfazione poi apprezzo come anche nelle Raccomandazioni Cliniche Ministeriali siano state superate le annose barriere contro la diga.
Nel presentare questo lavoro di Filippo e Fabio, vorrei evidenziare come i giovani si approccino positivamente all’isolamento del campo operatorio: quotidianamente osservo gli studenti che montano la diga con grande naturalezza, non avendo mai subito nessun tipo di ostracismo mentale e beneficiando di una formazione volta verso corretti standard qualitativi e deontologici.
Gli studenti e i giovani laureati sono coloro che mi entusiasmano con il loro interessamento e con la grande fame di sapere e sicuramente apprezzeranno e ameranno questo lavoro: la Società Italiana di Endodonzia è sempre stata vicina agli studenti e ai giovani laureati promuovendo delle iniziative a loro dedicate con lo scopo di farli innamorare di questa splendida branca che è l’Endodonzia.
Con grande piacere ringrazio Filippo e Fabio per questo regalo alla nostra Società, sicura che sarà molto apprezzato, li ringrazio soprattutto per la loro generosità perché so che quando si costruisce un lavoro c’è tanta fatica, impegno e tempo rubato a tutto, al lavoro, alla famiglia, al sonno, per cui inevitabilmente si diventa gelosi e quindi é apprezzabile da parte loro la condivisione con tutti i nostri Soci.
Per cui grazie Filippo e Fabio
Maria Teresa Sberna
Presidente Società Italiana di Endodonzia